martedì 30 ottobre 2007

Un papa' in provetta

Si chiama Denise l'erede dell'ex boss della camorra Raffaele Cutolo, in carcere dal 1982, condannato a ben 9 ergastoli e sottoposto da 14 anni al regime del "carcere duro", il 41 bis. La piccola, concepita in vitro, sta bene. La notizia della nascita è stata gelosamente tenuta nascosta dalla famiglia, dai legali di Cutolo e dalla moglie Immacolata. L'autorizzazione alla fecondazione artificiale era stata concessa nel 2001.
Denise è nata al Nuovo Policlinico di Napoli. La piccola è perfettamente sana. Anche la mamma Immacolata Iacone - riferiscono i medici - ha superato bene il parto.
"Morirò in prigione, ma il mio ultimo desiderio è regalare un figlio a mia moglie", aveva detto Cutolo, e il suo desiderio si è avverato. Quello disposto dai giudici nei confronti del fondatore della Nuoca Camorra Organizzata è stato un provvedimento che non ha altri precedenti in Italia; il regime stabilito dall'art. 41 bis non prevede infatti la possibilità di prelevare il liquido seminale, salvo concessioni straordinarie del ministero di Giustizia, come appunto avvenuto nel caso di Cutolo.
Cutolo ha appena compiuto 65 anni ed è in condizioni di salute precarie. Sua moglie, che ha sposato nel 1983 all'Asinara e che da allora ha visto sempre e solo dietro alle sbarre, ha invece 43 anni e dunque non era affatto sicuro che la fecondazione e la successiva gravidanza potessero andare a buon fine. Raffaele Cutolo era già padre di un figlio nato nel 1962 dalla prima moglie Filomena Liguori. Si chiamava Roberto ma fu ucciso per una vendetta di camorra con dieci colpi di pistola nel 1990 in provincia di Varese, quando aveva solo 28 anni ed era già sottoposto al regime di soggiorno obbligato.

lunedì 29 ottobre 2007

Sistema bancario a Forcella

Non hai soldi, ma vuoi avviare una qualsiasi attività commerciale?. Acquistare la casa o il box per la tua auto organizzare la festa per il matrimonio, il battesimo o la comunione?.
Finanziare il sottobanco della droga o comprare cellulari, telecamere e computer da utilizzare per il “pacco” ? Nessun problema .
Il prestito lo puoi ottenere a tassi d'amicizia dalla banca d'affari di Forcella. La solidarieta' nel rione del malaffare non e' solo una parola, ma una pratica. Ci sono due storiche famiglie di "benefattori" che "vendono" il denaro a prezzi stracciati e partecipano con il proprio apitale alla nascita di negozi e di attivita' di business. I "banchieri" accendono il credito. L'accesso al finanziamento e' semplice. Gli esattori effettuano una breve istruttoria. Il contraente per richiedere il prestito deve fornire la "scangianese" cioe' garanzie-paracadute ai "benefattori". Facciamo un esempio: nel rione sorge un piccolo discount di generi alimentari, il titolare per avviarlo ottiene il "fido dagli amici". Oltre a ripagare il prestito secondo un rigido e preciso piano di rientro, deve sottoscrivere obbligatoriamente ogni mese una quota-fitto ('o ciocio') del finanziamento. Se gli affari vanno male e non si ottempera scatta la "scangianese". Nella maggiorparte dei casi la garanzia coincide con l'acquisizione di quote della proprieta' del bene. Se le cose si complicano ulteriormente aumentano le quote acquisite fino al punto che il titolare del negozio resta solo sula carta ma in concreto e' un dipendente non stipendiato della sua ex attivita' commerciale che ora e' gestita dai rappresentanti dei "benefattori". Insomma, con una abile mossa le "menti" criminali di Forcella hanno fusa l'usura con il racket. Una manovra che permette alle due storiche famiglie di "benefattori" di avere sempre le casse piene di denaro ottenuto dal drenaggio della quota fissa sul prestito 'o ciocio' e dalla rata di rientro mensile. A tutto ciò vanno aggiunti i benefici
derivanti dalla “scangianese”. La banca d'affari a Forcella funziona. I “benefattori” tengono in piedi anche negozi, bar e bancarelle che non riescono a far quadrare i conti. Insomma sono finanziati i debiti per scongiurare che le saracinesche si abbassino per non rialzarsi più. L'istituto di credito dei vicoliè molto popolare. Non ci sono nè moduli, nè statini paga, nè dichiarazioni dei redditi da presentare. La burocrazia è inesistente.
Bastano quattro chiacchiere ed una stretta di mano. Un gruppo di “esperti” tiene la contabilità e controlla le scadenze. Se non paghi si attiveranno
procedure “particolari”. Nei registri della banca d'affari di Forcella compaiono molte bancarelle della Duchesca e della Maddalena e tanti “paccottisti”. L'economia del vicolo va sostenuta, alimentata e promozionata.
Gli affari chiamano affari. Se la Guardia di Finanza sequestra la merce, il commerciantecome fa a riacquistarla? C'è una sorta di polizza assicurativa
stipulata con i “benefattori” che ti permette in caso di necessità di tamponare l'emergenza. Mentre chi lavora nel campo dei “pacchi” deve mostrare ai clienti (turisti nella maggior parte dei casi) merce
tecnologicamente al passo con le novità. La banca d'affari di Forcella dopo il finanziamento preleverà un “'o ciociò” quotidiano pari a 30 euro. Ora il nuovobusiness è la vendita dei box in vico Zuroli.

giovedì 25 ottobre 2007

100


E stasera champagne per tutti, dobbiamo festeggiare

martedì 23 ottobre 2007

Galeotti fatevi onore


Quelli di Crispano sanno chi e' che comanda. Trucidateli tutti.

lunedì 22 ottobre 2007

Abbattuto lo stato di diritto

Alle 16 di sabato , 20 ottobre, l'inchiesta Why not è stata tolta a De Magistris. Inchiesta in cui sono indagati il presidente del Consiglio, Romano Prodi (abuso d'ufficio), il ministro della Giustizia Clemente Mastella (abuso d'ufficio, finanziamento illecito ai partiti, truffa all'Unione europea e allo Stato italiano e chi piu' ne ha piu' ne metta) e una schiera di politici, affaristi, militari, magistrati, massoni. La Procura generale di Catanzaro, nella persona di Dolcino Favi ha avocato appellandosi all'articolo 372 lettera A del codice di procedura penale. ( inconpatibilità), l'inchiesta che vede coinvolto Mastella, alcuni politici, qualche imprenditore.
Dolcino Favi, per chi nn lo conosca, si è trovato coinvolto, nella sua lunga carriera, in situazioni strane che coinvolgevano familiari di pregiudicati, cavalli imbizzarriti e intercettazioni irregolari. Situazioni concluse con assoluzioni e archiviazioni.
L'Art. 104 della costituzione italiana recita: La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere. Il Consiglio superiore della magistratura è presieduto dal Presidente dellaRepubblica.
Presidente, si faccia sentire, nn lasci che l'abbattimento dello stato di diritto avvenga tra il silenzio generale!

mercoledì 17 ottobre 2007

Non mi serve la patente

ACERRA - SORPRESO ALLA GUIDA DI UN TIR SENZA PATENTE

E' stato sorpreso per la sesta volta in dieci anni alla guida di un tir senza la patente di guida.Il documento gli era stato ritirato per mancanza dei requisiti morali nel 1997. Protagonista dell'accaduto un pregiudicato di Acerra (Napoli), di 52 anni, denunciato dalla polizia stradale di Larino (Campobasso) per guida senza patente. L'uomo e' stato fermato sulla ss 647 Bifernina. Il mezzo condotto dal pregiudicato e' stato posto sotto sequestro.

domenica 14 ottobre 2007

Festeggiamenti mancati per un soffio

Tre giovanissimi, fra cui un minore, tutti incensurati, sono stati fermati nell'indagine sull'aggressione contro due ragazzi durante la movida. Per Raffaele Mauriello e Dario Oliviero, 18 anni, e S.P., di 16, l'accusa e' di duplice tentato omicidio e detenzione di strumento atto ad offendere. Intanto resta in prognosi riservata V.S., 22 anni, ricoverato al Loreto Mare: gli e' stata asportata la milza. Per il suo amico, M. E., coetaneo, ricoverato al Vecchio Pellegrini, la prognosi e' di 10 giorni.

giovedì 11 ottobre 2007

Se fosse stato napoletano

La stampa di regime aziendale sta a fa un gran baccano circa la sentenza del giudice ad Hannover, in Germania, che ha ridotto la pena per "attenuanti etniche e culturali" ad un sardo che lavorava come cameriere.
Siamo, credo, l'unico stato in Europa, dove un nemico da abbattere e' la magistratura. I casi De Magistris e Forleo sono la testimonianza piu' recente. Ma la memoria andrebbe rispolverata anche nel caso degli affondi fatti in tempi, nemmeno troppo recenti, dal palazzinaro circondato dai benefattori anonimi.
In uno stato dove la certezza della pena e' un concetto astratto ed il delinquere porta, se proprio ti va di sfiga, alla presidenza del consiglio, queste "attenuanti etniche e culturali" mi sembrano piu' che giuste, oserei dire sacrosante.
E la domanda sorge spontanea: e se fosse stato napoletano?
Sicuro sarebbe stato assolto!
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Ferito con un colpo alla testa
Marano. È giallo sull'agguato di cui è rimasto vittima Vincenzo Miliardi, 25 anni di Piscinola. Il giovane è ricoverato dall'alba di ieri mattina, in condizioni gravissime, presso il reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Pozzuoli: ha un proiettile nel cranio, che i medici del pronto soccorso, hanno individuato dopo una Tac. Al vaglio degli inquirenti la testimonianza di due amici, con la vittima al momento dell'aggressione. Vincenzo guida l'auto a bordo della quale i tre, stanno facendo rientro a casa. Nel centro storico di Marano sono le due del mattino e vige il coprifuoco. Vincenzo si ferma per chiedere informazioni a due ragazzi che erano fermi in strada. È a questo punto che il mistero si fa fitto. I due sconosciuti, inspiegabilmente, alla domanda di aiuto dei coetanei, avrebbero reagito male, prima malmenando Vincenzo poi, quando questi ingrana la marcia per fuggire, uno dei due impugna una pistola spara. Un solo, unico colpo dritto al cranio.

mercoledì 10 ottobre 2007

Giustizia e' fatta !

Salvatore Paladini, di 39 anni, e' stato ferito a una gamba da due killer, mentre, con la propria auto, stava percorrendo viale della Resistenza a Scampia, quartiere a nord di Napoli. L'uomo, che si stava recando dalla sorella, e' stato portato all'ospedale San Giovanni Bosco. I medici lo hanno ritenuto in condizioni non gravi e guaribile in 15 giorni. Paladini ha riferito alla polizia che lo ha interrogato, di non conoscere i motivi del ferimento.
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Due banditi con il volto coperto da passamontagna sono entrati la scorsa notte in casa di una coppia di anziani coniugi ad Afragola, comune a nord di Napoli, per compiere una rapina: la donna e' stata picchiata e uccisa. Teresa Luongo, 69 anni, e' stata massacrata con pugni e calci mentre il marito, Vincenzo Funicola, 69 anni, e' rimasto quasi illeso. E' successo poco ptrima delle 3 della scorsa noitte in via Lucania.

martedì 9 ottobre 2007

Schizofrenia giudiziaria

Da Zeus.it

Il Paese è sconvolto dalla solita querelle tra magistrati, politici e stampa: questa volta a criticare e a cercare di limitare l'operato di magistrati e giornalisti, presunti colpevoli di andarci troppo pesanti con i politici, non sono più Berlusconi, Bossi, Fini e Casini ma Mastella e Prodi, con Berlusconi che dice bravo a Prodi perché critica le trasmissioni di Santoro.

Il problema è che il sostituto Pm De Magistris è accusato di aver commesso dei gravi abusi, nel corso della sua indagine sui rappori perversi fra politica, affari e magistratura calabrese, mettendo su una banca dati di tabulati telefonici imponente e mai vista, acquisendo migliaia di telefonate di personalità tra le più alte dello Stato, poliziotti, magistrati e persone comuni.
Se fosse vero, sarebbe molto grave e getterebbe un'ombra di incostituzionalità e illegalità sull'opera meritoria del magistrato di lottare contro corruzione e tangentopoli calabresi: il fine non giustifica i mezzi e il sistema delle intercettazioni e la conservazione delle stesse deve essere gestito con moderazione estrema, cautela e rispetto di tutte le procedure.
Chi dovrebbe eventualmente indagare sul fatto che De Magistris, magari in buona fede, non abbia commesso abusi? Toccherebbe al Consiglio dell'Autorità di garanzia per la privacy, che ha il suo vicepresidente nella persona di Giuseppe Chiaravaloti, indagato dallo stesso De Magistris. Chiaravaloti avrebbe acquisito alcune sue conversazioni telefoniche compromettenti e gravi, già trapelate sugli organi di informazione.
Chiaravaloti, infatti, prima di entrare all'Authority per la privacy, su designazione del centrodestra, è stato presidente della Regione Calabria su designazione di Forza Italia e prima ancora uno dei massimi magistrati dello Stato in Calabria.
Forse è stato poco opportuno, a suo tempo, che il centrodestra, sempre così critico verso i magistrati che vogliono fare politica, abbia eletto un magistrato alla guida della Regione Calabra, in cui prima operava come giudice.
E ora è estremamente poco opportuno che una persona come Chiaravaloti, parte in causa in un processo di malaffare, in cui potrebbero essere stati anche violati i suoi diritti alla privacy, occupi un ruolo di così grande responsabilità nell'autorità di garanzia che potrebbe essere chiamata a verificare la legittimità e la legalità dei comportamenti del giudice De Magistris che ha acquisito tante telefonate dello stesso Chiaravaloti.
Un'esigenza di trasparenza, imparzialità, rispetto dello Stato, opportunità, imporrebbe al presidente dell'Authority Pizzetti di chiedere a Chiaravaloti di farsi da parte, dimettendosi o autosospendendosi, fino al momento in cui saranno chiarite le sue responsabilità, dall'attività del Consiglio dell'Authority.

lunedì 8 ottobre 2007

La famiglia...prima di tutto !


Una breve carrellata di cronaca napoletana,
con lo striscione comparso a San Siro durante Inter-Napoli sabato 6 ottobre !


Un uomo di 40 anni del quale non e' stata resa nota l'identita', e' stato arrestato dai carabinieri a Napoli. L'indagato e' accusato di tentata estorsione, minacce aggravate, porto abusivo di coltello, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. I militari sono intervenuti nell'abitazione dell'uomo che poco prima, armato di coltello, aveva minacciato e picchiato il padre di 67 anni dal quale pretendeva una somma di denaro. L'anziano e' finito in ospedale con alcune coltellate alla gamba. Il 40enne e' stato rinchiuso nel carcere di Poggioreale. Il 17 febbraio e il 31 luglio scorsi era gia' stato arrestato per motivi analoghi. Per elementi del genere vale sempre la pena rieducativa?
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Giovanni Cito, di 27 anni, e' stato arrestato dai carabinieri a Napoli, con l'accusa di spaccio di droga. A Cito i militari hanno consengato un ordine di carcerazione in base al quale dovra' scontare la pena di due anni e dieci mesi di reclusione. Lo spacciatore e' stato rinchiuso nel carcere di Poggioreale.
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Nel corso di un'operazione anticriminalita' a Secondigliano, quartiere a nord di Napoli, gli agenti del locale commissariato hanno ritrovato una pistola calibro 765. I poliziotti hanno controllato un edificio in via Monte Faito, al rione Berlingieri. Su un terrazzo condominiale gli investigatori hanno trovato l'arma, con la matricola cancellata. Probabilmente il possessore anziche' tenerla in casa dove avrebbe corso il rischio di essere arrestato nel caso di una perquisizione della polizia ha preferito nasconderla sul terrazzo pensando che le forze dell'ordine non l'avrebbero mai trovata.
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Renato Panico, di 46 anni, e' stato arrestato dalla polizia a Secondigliano, quartiere a nord di Napoli, con l'accusa di spaccio di droga e detenzione illegale di fucile. Gli agenti del commissariato di Secondigliano hanno eseguito una perquisizione nell'abitazione dell'uomo dove hanno trovato nella camera da letto una ventina di grammi di cocaina e un fucile. Panico e' stato rinchiuso nel carcere di Poggioreale.
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Un giovane di 27 anni e' morto ieri mattina intorno alle 5.30 a causa di un gravissimo incidente stradale avvenuto sulla tangenziale di Napoli. L'auto a bordo della quale si trovata la vittima, condotta da un amico, si e' ribaltata poco dopo la galleria degli Astroni, in direzione di Capodichino.
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sabato 6 ottobre 2007

venerdì 5 ottobre 2007

VOTA VELTRONI!

Camorra, Veltroni dà la carica: «Lotta che coinvolge tutt'Italia»

"Non si può combattere la camorra con le mani dietro la schiena. Lo stato, le istituzioni hanno solo la loro efficienza per vincere la battaglia". Walter Veltroni, a Napoli, parla di legalità e dice che la lotta alla criminalità dovrà essere "un elemento identitario del Partito democratico". "C'è tanta spesa pubblica da tagliare, probabilmente c'è da razionalizzare anche all’interno delle strutture della giustizia - ha detto Veltroni nel suo intervento - però se a Napoli mancano 12 magistrati, se mancano le fotocopiatrici o la benzina per la macchina o manca il numero di agenti necessari qui la battaglia la perdiamo". Ma Veltroni avverte: "Se la battaglia la perdiamo a Napoli, in Sicilia, in Calabria, l’abbiamo persa in metà del paese e forse in tutto il Paese".
È Antonio Bassolino, governatore regionale e leader del centrosinistra in Campania a commentare positivamente l'intervento del candidato alla segreteria del Pd : "È stato un discorso forte - dice - un appello alla mobilitazione, alla partecipazione e un messaggio di fiducia"

walteri', ma fa na cosa.... scordati napoli, e portati pure a tonino

giovedì 4 ottobre 2007

Caruso condannato a 3 anni


Forza Francesco, facciamo il tifo per te, non mollare la poltrona, un altro piccolo sforzo e puoi finalmente portare a casa la meritata pensione,
oltre al titolo di omme 'e sfaccimma doc!
Ma veniamo ai fatti:
Tre anni e quattro mesi di reclusione - tre condonati per l'indulto - e interdizione per cinque anni dai pubblici uffici. È la condanna inflitta dai giudici della quarta sezione del tribunale di Napoli (presidente Minisci) a Francesco Caruso, leader Noglobal e parlamentare del Prc, e altri otto attivisti, accusati di estorsione aggravata nell'ambito di una manifesta-zione contro il caro-vita culminata nell'occupazione dell'Ipercoop di Afragola. Era il 27 ottobre del 2004‚quando il grande centro commerciale alle porte di Napoli fu occupato dagli attivisti del movimento Noglobal.
Un centinaio di manifestanti - raccontano le carte giudiziarie - entrò nel supermercato e “riempì il carrello della spesa con merce prelevata alla rinfusa dagli scaffali”. I manifestanti quindi si pararono davanti alla barriera delle casse, “urlando slogan di protesta contro il caro prezzi e chiedendo uno sconto del cinquanta per cento dei beni”. Il dirigente della sicurezza del supermercato, Orazio Passante, “avendo timore per l'in-columità dei clienti presenti e per la sicurezza dei locali”, avviò una trattativa con Caruso e gli altri, consegnando loro generi alimentari per un valore di circa á 350 euro. Un’accusa respinta dagli imputati che so-stengono che non vi fu violenza e che il direttore dell’Ipercoop, convinto delle ragioni della protesta, decise di consegnare un paio di quintali di merce che venne poi distribuita ai clienti.
La sentenza invece invece, ha sposato la tesi illustrata dal pm Giuseppe Amodeo che aveva chiesto 6 anni di reclusione per Caruso e altri due imputati ( Antonio Terracciano e Antonio Cesarano ) e pene meno severe per gli altri (Michele Franco, Aldo Borriello, Giuseppe Corvo, Salvatore Annuale e Mario Avoletto). «Gli estorsori - commenta Caruso - sono ben altri. Ora nessuno si permetta di affiancare il mio nome a quello di altri parlamentari condannati per reati vergognosi. L'iniziativa della spesa sociale - conclude - è stata una lotta al fianco delle famiglie e contro il caro vita». Amareggiato anche il collegio difensivo degli imputati - avvocati Domenico Ciruzzi, Marco Campora, Annalisa Senese - che è pronto a ricorrere in appello. ■

martedì 2 ottobre 2007

Litiga con la moglie e picchia i carabinieri

Torre del greco

Aggredisce la moglie e poi si scaglia contro i carabinieri. Con l'accusa di danneggiamento, resistenza, percosse e lesioni, e' finito in manette Gerardo N., 46 anni, vicino al clan Ascione.
L'uomo e' stato sorpreso mentre malmenava la consorte, poi si e' scagliato contro i militari.

lunedì 1 ottobre 2007

Scoperte dai carabinieri le armi da guerra del clan

San Giovanni. Preso uomo dei Mazzarella

Gli sbirri lo controllavano da tempo. Lui ha 23 anni ed è vicino al clan dei Mazzarella. Ieri notte i militari dell'Arma della Compagnia di Poggio poggio si sono autoinvitati a casa sua nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Una visita di “piacere”, un controllo poi sfociata in una perquisizione che non ha deluso i carabinieri. I militari sono stati attratti da uno strano foro nel muro dove erano custodite una pistola semiautomatica da guerra calibro 9 parabellum con 10 cartucce nel caricatore (la parte finale della canna era stata modificata con una filettatura per l'avvitamento di un silenziatore), 6 cartucce calibro 44 magnum e 12 cartucce calibro 9 per 21. Vincenzo M. è finito in manette per detenzione illegale di arma da guerra alterata e munizioni nonchè per ricettazione.

Maxiblitz per fermare la faida gia' liberi decine di imputati

Sconti in appello

Li chiamano "manovali" o gregari dei clan. A decine sono finiti in manette nel maxi blitz del 7 dicembre del 2004, quello - coordinato dall'ex pm della Dda, Giovanni Corona - che ha portato in carcere boss e affiliati dei clan Di Lauro e del gruppo degli scissionisti. Un'inchiesta che, tuttavia, e' stata in parte vanificata nell'iter giudiziario: condanne lievi in primo grado e patteggiamenti in appello hanno rimesso in libertà numerosi esponenti del clan Di Lauro. Che, adesso - dicono fonti investigative qualificate - sono pronti a rialzare la testa e a rispondere al fuoco del cartello Amato-Pagano. Dunque non saremmo di fronte ad un attacco finale degli scissionisti, ma ad una nuova faida come spiegherebbero gli ultimi omicidi che ripropongono scenari già visti. Eppure il giro di vite dalla procura generale era arrivato sotto forma di una circolare del pg ; Vincenzo Galgano. Un invito ad evitare la concessione di concordati, soprattutto per reati di camorra. Condanne dai tre ai sei anni di reclusione e ulteriori sconti in appello hanno spalancato le porte del carcere. Elementi ribaditi dai pm in commissione Antimafia.

E' nato!

Dopo settimane di dubbi, perplessita' incertezze ecc. ecc.. e' nato.
Mi riprometto, in futuro, di migliorarlo nella grafica.
Per il momento accontentatevi della sostanza.
L'ennesimo sito denuncia, pensera' qualcuno.
Forse, ma c'e' una piccola differenza tra questo blog ed altri. Come si diceva dell'intramontabile Robert, questo nasce per fare il tifo per il cattivo e non viceversa.
Ma chi e' il cattivo ?
E' l'eterna domanda!