domenica 12 luglio 2009

CASORIA - ORRORE IN UNA PUNTO BIANCA, VIOLENTATO UN BAMBINO ROM

C’è un uomo che sta violentando un bambino. Sono in una macchina bianca, dietro le erbacce di via Lipari. Per carità di Dio fate presto, altrimenti anche se sono una donna anziana scendo e lo ammazzo a quel maiale». La telefonata al 112, giunta poco dopo le 8, ha fatto scattate tre pattuglie della compagnia dei carabinieri di Casoria che, in meno di cinque minuti dalla chiamata, sono giunte in via Lipari, nella frazione di Arpino. Pochi palazzi, scheletri di capannoni coperti da erbacce e di sera prostitute e tossici.

Nella Fiat Punto bianca i carabinieri sorprendono Luigi Testa, 40 anni, e un bambino rom. «Bellissimo», lo descrivono i militari con gli occhi grandi e neri e tristi. I carabinieri sollevavano di peso dal suo corpicino nudo quell’orco malvagio e il piccolo, forse nove anni, un’età stabilità a occhio dai militari, si riveste lentamente, in silenzio, rifiutando l’aiuto di un carabiniere. Poco più in là anche il bruto, circondato dai militari e dalle erbacce, cerca di rivestirsi. Farfuglia : «Non è come pensate». Ma i militari avevano visto bene, come aveva visto bene Carmela C., la donna che aveva chiamato il 112. Dal suo balcone ha poi liberato tutta la rabbia e la tensione repressa urlando: «Uccidetelo». L’orco, un balordo, residente nel vicino quartiere napoletano di Poggioreale, schedato per furto e ricettazione, si è messo a piangere. È caduto in ginocchio. Ha supplicato i carabinieri di lasciarlo andare. Ha raccontato tra i singhiozzi che da piccolo era stato violentato. Ha continuato a piangere, mentre ammanettato saliva a bordo dell’auto dei carabinieri, la stessa che lo ha portato al carcere di Poggioreale. Nemmeno una lacrima ha versato il bambino. E dopo la delicata insistenza dei carabinieri il piccolo ha risposto che non sapeva dove fossero accampati in genitori. Non ricordava, se mai l’avesse saputo, quanti anni aveva e dove era nato. Ha risposto con il silenzio ostinato dei bambini, sul dove e sul quando era stato avvicinato dall’orco. Zitto su quanto era stato costretto a subire. Il ragazzino è stato affidato ai servizi sociali del Comune di Casoria che gli hanno trovato una casa famiglia da dove iniziare il difficile, e forse impossibile recupero di una infanzia cancellata brutalmente in quella Punto bianca. I carabinieri, diretti dal tenente Luigi Lubello, non hanno scartato nemmeno un’altra inquietante ipotesi. Il silenzio ostinato del piccolino potrebbe coprire gli stessi genitori che lo avrebbero costretto a prostituirsi. Una ipotesi che prende consistenza ad ogni ora che passa, senza che nessuno venga a chiedere notizie su un bambino che non è ancora tornato a casa.

venerdì 22 maggio 2009

Sentenza scan-da-lo-sa

A L’Aquila c’è un nuovo terremoto
per la motivazion della sentenza
che narra Mills, legal molto devoto,
corrotto a quanto par da Sua Indecenza.

Finalmente qualcuno lo ha incastrato,
con il lodo si salva Berlusconi
che vien dalla sentenza sputtanato,
pur senza la condanna alle prigioni.

La storia è vecchia ormai quanto Noé,
gli amici suoi finiscono in galera,
ma con le leggi fatte far per sé,
la cella per lui resta una chimera.

Il primo grado dice che l’inglese
ha fatto tricky corners per i quali
seicentomila dollari si prese
dal Cavaliere in vena di regali.

Un anno fa a Bruxelles ha assicurato:
“Su tutti i cinque figli qui vi giuro
che non conosco Mills, quell’avvocato.
Se ciò non fosse vero, vi assicuro,

lascerei la politica e l’Italia…”
Ora risulta che il legale inglese
con i suoi tricky corners tenne a balia
del Cavaliere le illegali imprese:

le società offshore del gruppo B,
centrifughe di soldi un po’ fané,
di capitali un po’ così e così
che in breve diventavano dané

puliti, lindi, sterili, eccellenti
per finanziare il parto del Biscione,
per pagare a Bettino le tangenti,
per consentir la partecipazione

a abusivi controlli societari
come la Telepiù e la Telecinco,
per scalare colossi leggendari
e in Rinascente e Standa dire: vinco!,

per dare a Previti qualche quattrino
per lo squillante giudice di Roma,
in Mondadori e Sme un po’ birichino
in favore dell’uomo con la chioma.

Ora che tutto questo in primo grado
risulta un’agghiacciante verità,
Berlusconi scatena il suo tornado,
vantando un’assoluta castità:

“E’ proprio scan-da-lo-sa la sentenza
pubblicata in campagna elettorale
da Nicoletta Gandus che è l’essenza
di giudizio fazioso e non neutrale.”

Tirato in viso, pallido e scomposto,
con girocollo black sotto la giacca,
si dice assai sereno, un tipo a posto:
“Son qui che mando avanti la baracca

come da volontà degli elettori
e non rinuncio al lodo certamente,
poiché qui debbo far mille lavori.
Quando il tempo ne avrò, naturalmente,

in Parlamento andrò, non per spiegare,
ma per parlar della Magistratura
e ricordare che mi fa infuriare
chi sostiene che il lodo è una jattura,

come dir che non sono Berlusconi!
Assoluzione certa ci sarà,
ve lo confesso senza esitazioni,
quando l’Appello un giorno arriverà!

Son puro come sono puri i gigli, -
conclude la sua arringa il Cavaliere -
lo giuro sulla testa dei miei figli!”
Signore, se ci sei, fatti vedere!

giovedì 10 luglio 2008

Truffe online, paga per un pc ma riceveda un napoletano uno scatolone

Ha pagato 320 euro pensando di comprare un personal computer. Alla consegna, però, ha ricevuto uno scatolone pieno di pezzi informatici inutilizzabili. A subire la truffa è stato uno studente di Mombercelli, in provincia di Asti. Il presunto autore, invece, è stato identificato e denunciato dai carabinieri: sarebbe un napoletano di 38 anni, specializzato nelle vendite su Internet. --> -->

martedì 8 luglio 2008

ANCHE A WASHINGTON C’È UN TRAVAGLIO AMMAZZA BERLUSCONI

Si chiama Salvatore Antonio Fratto, per gli amici Tony, l’uomo che ieri alla Casa Bianca ha passato una giornata difficile.
Questo italo-americano di 42 anni che ricopre la carica di vice-assistente del Presidente Bush, è un ex-lobbista di grande esperienza che dopo la laurea all’Università di Pittsburg è entrato nello staff della sala ovale di Washington. È stato lui a dover mettere una pezza precipitosa all’incredibile gaffe e all’ira del Cavaliere impunito che dopo aver letto la biografia distribuita ai giornalisti durante il vertice del G8, ha scatenato l’ambasciatore Castellaneta e Paolino Bonaiuti.

In pratica è successo che nella cartella diffusa a centinaia di corrispondenti convenuti a Toyako per il Summit dei sorrisi, una mano burlona ha infilato un ritratto di Berlusconi che faceva rotolare sul pavimento dalle risate. Nella biografia del Cavaliere si leggevano cose strane come: “è odiato da molti ma rispettato da tutti almeno per la sua “bella figura” (in italiano nel testo), ha trasformato il suo senso degli affari e la sua influenza in un impero personale che ha prodotto il governo italiano di più lunga durata e la sua posizione di persona più ricca del Paese”.

Ma le parole che hanno fatto letteralmente impazzire i giornalisti sono quelle che riguardano la biografia personale del premier, e vale la pena di rileggerle: “Berlusconi guadagnava i soldi organizzando spettacoli di marionette per cui faceva pagare il biglietto di ingresso; si era messo a vendere aspirapolveri, a lavorare come cantante sulle navi da crociera, a fare ritratti fotografici e anche i compiti di altri studenti in cambio di soldi”.

Un testo simile nemmeno Marco Travaglio è mai riuscito a scriverlo e adesso si cerca la mano burlona che ha infilato il curriculum realistico del Cavaliere dentro il dossier per la stampa. Così mentre Berlusconi alzava gli occhi al cielo e ripeteva la frase “dagli amici mi guardi iddio, che dai nemici mi guardo io”, il povero assistente di Bush, Tony Fratto, ha dovuto scusarsi ufficialmente a nome dell’amico George.
Dal sito dagospia

Senza casco l'ex sindaco di Napoli

"Non ho mai visto vigili urbani così solerti": è quanto ha esclamato �iccardo Marone, ex sindaco di Napoli, quando ieri pomeriggio è stato sorpreso senza casco in sella ad uno scooter in via De Gasperi. La battuta, pero', non è piaciuta ai vigili urbani che gli hanno fatto presente che indossare il casco è un obbligo ed hanno applicato alla lettera il codice stradale, multando
l'ex primo cittadino napoletano e sequestrando il motorino su cui viaggiava insieme ad un'altra persona. Quest'ultima, pero', a differenza dell'ex sindaco, aveva il casco in testa. Lo scooter, di grossa cilindrata, marca Aprilia, è stato sottoposto al provvedimento di fermo amministrativo per un periodo di sessanta giorni e l'ex sindaco Marone è rimasto a piedi ed ha dovuto proseguire il suo percorso con i mezzi pubblici. E pensare che proprio Marone, che tra l'altro è stato anche assessore al Traffico e alla Viabilità del Comune, in un'intervista di qualche anno fa, aveva sottolineato la gravità della piaga «dei tanti morti per il mancato
uso del casco»

lunedì 16 giugno 2008

«Bombe atomiche a Ghedi e Aviano»

Dagli Usa la prima conferma ufficiale


Capita. Nella fretta di scendere, di afferrare al volo una coincidenza, chi non si è mai scordato una borsa, un cappotto, un portafogli in aereo? Il problema però è che i vertici dell'aeronautica militare americana a bordo di un B52 si era dimenticati sei testate atomiche. E l'inconsapevole equipaggio, dalla base statunitense Minot (New Delaware) quelle bombe se l'è portate in volo per un giorno e mezzo fino alla scoperta del pasticcio. Il capo di Stato maggiore dell'Us Air Force, generale T. Michael Mosley, ha perso il posto e nel baillame è arrivata anche la pubblicazione di una serie di documenti ufficiali e riservati: carte delle forze armate Usa le quali, per la prima volta, confermano ufficialmente la presenza di bombe atomiche nelle basi italiane di Ghedi (Brescia) e Aviano (Pordenone). Tra IL 2005 e IL 2007 due diversi studi di un istituto (il Natural Resources Defense Council) avevano dato basi al fatto che gli Stati Uniti conservassero in Italia una novantina di missili dotati di testate nucleari, di potenza decine di volte maggiore di quella di Hiroshima. Ma si trattava di un'agenzie privata, non del Governo degli Stati Uniti. In seguito al terremoto ai vertici dell'Air Force, tra la fine di maggio e i primi di giugno, sono stati resi noti due manuali destinati alle basi militari in Europa dove sono stoccati gli ordigni nucleari e al personale che ne cura la sicurezza. Il loro titolo è “Nuclear Surety Staff Assistance Visit and Functional Expert Visit Program Management”. Illustrano le procedure che i tecnici atomici e i comandanti devono seguire per garantire la sicurezza delle testate e per prepararsi alle severe ispezioni che, con ufficiali provenienti dagli Usa, avvengono ogni sei mesi. I due manuali sono il primo del 2005 e il secondo del 2007. Ciascuno di essi indica le basi aeree dove le bombe atomiche sono pronte all'uso e dove, di conseguenza, i team di esperti svolgono i controlli due volte l'anno. Entrambi gli elenchi (nel documento 2007 ripetuto alle pagine 3 e 11) riportano i nomi di «Ghedi» e «Aviano», insieme ad altre installazioni: Kleine Brogel in Belgio, Buchel in Germania, Volkel in Olanda, Lakeneath in Gran Bretagna e Incirlik in Turchia. La lista del 2005 comprendeva anche le basi tedesche di Rams tein e Spangdahlem: strutture escluse dalle ispezioni nel documento del 2007, ultimo disponibile perché l'aggiornamento delle procedure da parte della Us Air Force avviene ogni due anni. Le bombe sono del tipo “B61 Gravitiy Bombs” e vengono sganciate dagli aerei. Secondo lo studio delle liste svolto dagli analisti della Fas, federazione degli scienziati americani, la riduzione delle testate nucleari statunitensi in Germania e la costante presenza, invece, in Italia e Turchia dimostra come l'asse strategico di difesa-offesa delle forze Usa in Europa si stia spostando verso il Mediterraneo e il Medio Oriente: mentre alla deterrenza contro la Russia provvederà il sistema di missili (convenzionali) in allestimento nei Paesi Nato dell'Europa orientale

mercoledì 4 giugno 2008