giovedì 20 dicembre 2007

Preservativi made in Cina

Che Napoli sia il crocevia della contraffazione di tutti i tipi di prodotti non è certo una novità. Ma finora l’industria del falso aveva puntato su jeans, giubbotti, occhiali, giocattoli e alimentari. Da ieri, però, anche i preservativi sono entrati nella top ten della merce «made in China» venduta come prodotto doc italiano. I finanzieri del comando provinciale e i funzionari della circoscrizione doganale di Napoli hanno bloccato due container provenienti dall’Estremo oriente: all’interno tre milioni di profilattici sulla cui confezione c’era un’indicazione falsa. Risultavano prodotti in Italia, ma erano stati fabbricati in Cina. Accertare la contraffazione non è stato facile: le fiamme gialle hanno dovuto interpellare tecnici ed esperti del ministero della Salute che hanno confermato la non conformità delle indicazioni riportate sulle confezioni. Una volta stabilito che non si trattava di profilattici doc, i finanzieri hanno anche scoperto a chi fossero destinati: a un cittadino italiano, abitante in provincia di Napoli che, se fosse riuscito a realizzare il colpo, avrebbe incassato più di qualche milione di euro.

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