Lo leggiam su un’agenzia.
Festa della Polizia,
a Palermo c’è Schifani
che assicura gli italiani
che la mafia si sconfigge:
“Questo male che ci affligge
sarà presto debellato
e trionferà lo Stato.
Non avremo distrazioni
e i mafiosi patrimoni
verran tolti ai criminali.
I legam delinquenziali
fra la mafia e gli interessi,
questi delittuosi amplessi,
prima o poi saran recisi
se non marcerem divisi.
Solo grazie all’unità
va la criminalità
a una pronta distruzione!
Se governo e opposizione
li combatteranno uniti
i mafiosi son finiti!
La Sicilia nostra amata
alla mafia mai si è data!
Il rifiuto alla violenza,
alla vile prepotenza
ed all’illegalità
è la nostra qualità!”
Sottoscritto da Renato,
presidente del Senato.
Nel sentir questo discorso
tutti noi proviam rimorso
per aver pensato male
di quest’uomo eccezionale
che in sol mese cambiò.
C’è qualcun che lo aiutò?
Indagammo…fu un quartetto:
un bibliofilo perfetto,
tal Dell’Utri, un siciliano
dalla mafia assai lontano.
Tale Mangano, stalliere
di un famoso Cavaliere,
che, passato a miglior vita,
un’eroica via gli addita.
Tale Nino Mandalà
che fu socio tempo fa
di Schifani giovinetto.
Quarto a chiudere il quartetto è Cuffaro, quel Totò
che in Sicilia governò
proprio fino a ieri l’altro
e che adesso, molto scaltro,
da una Corte condannato,
siede placido in Senato.
Quattro son, Schifani è il quinto
e…la mafia abbiamo vinto!
mercoledì 21 maggio 2008
mercoledì 14 maggio 2008
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